Lungo freddo e buio trascorsero,
illuminati dalla luce del cuore,
mentre la spirale della vita tornava indietro,
dopo il lungo tratto in avanti.
Poi d’incanto l’arcobaleno del tempo,
toccò terra coi piedi di neve tenera,
e gli alberi e tutte le creature del bosco,
gli andarono incontro correndo felici.
E così tutti uscirono dalle case,
con lo sguardo verso il cielo turchese,
il germoglio aperto adornò l’albero,
per poi vestirlo di foglie,
l’orso si svegliò per raggiungere la festa,
ed il lupo tornò sulle vette più alte.
I vecchi guerrieri riuniti,
festeggiarono Marte e Cerere fanciulla,
col vino e la gioia,
la festa e l’offerta,
il ricordo ed il sogno,
ed il il fuoco del camino nutrì i loro pensieri.
Nulla potrà mai impedire al mondo fatato,
di inviare le tele dei colori,
a chi possiede occhi buoni per ammirarli,
nell’estasi profumata dai doni celesti.

Francesco Di Marte

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